AG2R La Mondiale, Romain Bardet non vuole deroghe: “Tutti sono stanchi del confinamento, se usciamo noi vorranno farlo anche gli amatori”
Il dibattito ferve. Se in alcuni Paesi (Belgio, Paesi Bassi) l’allenamento all’aperto è consentito per tutti, in altri, come Italia, Spagna e Francia, la regolamentazione anti Covid-19 non permette a nessuno di uscire in strada per l’attività sportiva, anche se legata al mondo del professionismo. Negli ultimi giorni lo scenario Oltralpe si è arricchito di un nuovo punto di vista, visto che l’Associazione dei corridori professionisti locale aveva già fatto sapere di voler chiedere alle autorità una “riapertura” della possibilità di allenarsi. C’è anche qualche atleta pro, però, che non è sulla stessa lunghezza d’onda.
È il caso di Romain Bardet, che non vuole “trattamenti di favore” per i professionisti. Il corridore dell’AG2R ha ribadito una posizione, la sua, già espressa nelle scorse settimane: “Non credo ci sia alcuna urgenza di una deroga per andare in strada – ha detto lo scalatore transalpino a Le Monde – Sarebbe importante allenarsi all’aperto nel momento in cui ci fosse un programma chiaro di ripresa delle gare. In questo momento, sarebbe solo piacere personale, ma tutti sono stanchi di essere in quarantena, non solo noi professionisti. Se noi usciremo in strada, anche i dilettanti vorranno farlo. E proprio nei giorni in cui si parla di un calo del rispetto delle regole, il messaggio non sarebbe positivo. Non è proprio il momento dell’egoismo”.
Il francese racconta di essersi dedicato con particolare attenzione alla cucina e ai buoni sapori in questo periodo: “Dalla fine della Parigi-Nizza, ormai tre settimane fa, ho preso circa due chili. L’idea è quella di non tornare ad allenarmi con altri tre chili in più, perché il mio corpo dovrà essere in grado di assorbire immediatamente grandi carichi di lavoro – dice Bardet – Mi conosco abbastanza bene sul piano della dieta e sono sorpreso dal fatto che il mio organismo si stia regolando così, visto che le deviazioni in cantina sono molto più frequenti del solito”.
Idee sulla ripresa agonistica? “Ho smesso di fare piani, vivo giorno per giorno mantenendo un minimo d’attività, come se fosse una pausa. Ho smesso di seguire le notizie, perché tendevano a mettermi di cattivo umore e mi trasmettevano ansia. Do invece un’occhiata alle repliche delle vecchie edizioni del Tour de France. Quelle immagini di festa mi colpiscono soprattutto perché quest’anno il Tour potrebbe non esserci. A forza di essere lì come ciclista, non mi rendevo davvero conto di cosa significasse. Il Giro delle Fiandre virtuale? No, non l’ho seguito. Ho visto che alcune persone lo hanno fatto sperando di avere le emozioni di una gara vera, ma non mi ha attratto, anche se l’iniziativa è stata bella. Sto iniziando a stancarmi del virtuale”.
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